Cyber Risk Management

Cyber Risk Management e Direttiva NIS, cosa cambia nel 2019

Cyber Risk Management e Direttiva NIS, cosa cambia nel 2019

Il tema della cybersecurity rimane anche nel 2019 ai primi posti della lista dei rischi che le aziende di tutti i settori considerano in modo prioritario. Affrontiamo questi temi con Stefano Scoccianti, Enterprise Risk Manager di Gruppo Hera. 

TIG. Guardando alla vostra organizzazione e in modo più ampio alle problematiche che attraversano l’intero settore, quali saranno le principali sfide di quest’anno?

Stefano Scoccianti. Abbiamo a piano per quest’anno diverse attività strettamente correlate alla cybersecurity, e all’accrescimento della resilienza aziendale alle minacce che si intensificano per frequenza e pervasività, che vedono coinvolti i vari team specialistici che svolgono attività di risk control e risk management, vista la natura trasversale e multidisciplinare di tali rischi.

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Le priorità del 2019 per il Responsabile della Cybersecurity

Le priorità del 2019 per il Responsabile della Cybersecurity

Lo scenario relativo all’evoluzione dei rischi cyber continua a mostrare un’elevata complessità, che si ripercuote sui temi di gestione di queste criticità, e richiede un costante ripensamento delle politiche di Cyber Risk Management nelle grandi organizzazioni italiane. Ne parliamo con Marco Tulliani, Head of IT Risk Management and Cybersecurity/CISO di BNL Gruppo BNP Paribas, che su questi temi interverrà nel corso del Cybersecurity Summit 2019 di The Innovation Group, il prossimo 19 marzo 2019 a Roma.

TIG. Quale saranno le priorità nel 2019 per i Responsabili della Cybersecurity?

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Privileged Access Management al primo posto nei controlli di security

Privileged Access Management al primo posto nei controlli di security

La protezione degli accessi privilegiati sta diventando sempre più un punto di focus per la sicurezza informatica. Di recente, la proliferazione di violazioni di alto profilo ha destato una considerevole attenzione nel mondo della cybersecurity, e secondo Gartner  deve considerarsi il progetto di sicurezza numero uno tra le dieci priorità su cui i «CISO dovrebbero concentrarsi per ridurre il rischio e avere un grande impatto sul business[i]»

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Web Application: come far fronte alle crescenti minacce?

Web Application: come far fronte alle crescenti minacce?

Negli ultimi due anni le Web Application sono cresciute a ritmi molto elevati, proseguendo un trend intrapreso all’inizio del millennio volto a migliorare l’esperienza di consumo del browsing online, che diventa così sempre più dinamico. Da una prospettiva di sicurezza, questa crescita nel numero di applicazioni internet aumenta la superficie complessiva attaccabile su questo fronte e, di conseguenza, aumenta il rischio di subire una violazione.

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Cyber Lexicon: un lingua comune per la cybersecurity

Cyber Lexicon: un lingua comune per la cybersecurity

Lo scorso 12 novembre il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato il Cyber Lexicon, un documento in cui sono stati definiti 54 termini chiave legati alla cybersecurity in ambito finanziario. La necessità di tale produzione era emersa ad ottobre 2017 durante una consultazione tra i ministri delle finanze del G20 e i governatori delle banche centrali membri dell’FSB, tra cui anche la Banca d’Italia.

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Linee guida per una transizione sicura al cloud

Linee guida per una transizione sicura al cloud

Oggi, la transizione a infrastrutture software defined, il passaggio da server fisici a virtuali, l’utilizzo di servizi cloud-based e la complessità di gestione, dovuta alla compresenza di ambienti eterogenei, stanno ponendo numerose sfide ai responsabili della sicurezza. Per proteggere il dinamismo e la scalabilità del cloud, serve il disegno di un’architettura di protezione adeguata. Ne parliamo in questa intervista con Marcello Fausti, VP IT Security Engineering & Application Management, TIM.

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Con il cloud cresce la preoccupazione per la Data Protection

Con il cloud cresce la preoccupazione per la Data Protection

Se qualcuno pensava che con un utilizzo sempre più diffuso di servizi cloud sarebbe diminuita la preoccupazione predominante sulla loro sicurezza e sulla Data Protection, si sbagliava. È pur vero che le aziende spostano sempre di più i propri workload in cloud, per sfruttare i vantaggi esclusivi del nuovo modello di IT-as-a-service in termini di perfomance, scalabilità e costi ridotti. Il problema di una maggiore esposizione a rischi IT vecchi e nuovi però permane.

Un blackout nel datacenter Microsoft in Texas blocca i servizi cloud in molti Paesi

Un esempio di quello che può subire un’organizzazione è quanto avvenuto a inizio settembre, quando a causa di problemi tecnici in un datacenter Microsoft vicino a San Antonio, in Texas, lo shutdown di una serie di server e sistemi di networking ha avuto impatto diretto sull’interruzione del servizio cloud di Microsoft Azure per molti clienti e, a cascata, una serie di disservizi anche per clienti Office365.

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