Online il webinar Smart Home Security

Online il webinar Smart Home Security

Online il webinar Smart Home Security

Gli oggetti che permettono di rendere le nostre case più confortevoli e “servizievoli”, di automatizzare compiti prima relegati agli umani, sono sempre di più, e vanno dalle lampadine che possono essere accese direttamente dallo smartphone, essere comandate con la voce o cambiare colore a seconda dell’umore del proprietario di casa, ai televisori trasformati in contenitori di App e sempre connessi alla rete, agli elettrodomestici che si comandano da distanza, alle porte dotate di smart lock, che sbloccano automaticamente la porta quando arrivate a casa e la bloccano di nuovo quando uscite. Per non parlare degli Assistenti, Google Home e Amazon Echo con Alexa in primis.

In Europa sono stati venduti nel 2018 16 milioni di unità di Smart Assistant, di cui 7,5 milioni solo nel quarto trimestre, grazie al traino degli acquisti natalizi. La forte concorrenza tra Amazon e Google ha raggiunto il picco nel periodo del Black Friday e di Natale, con promozioni consistenti di entrambe le società. L’adozione di altoparlanti intelligenti continuerà ad espandersi rapidamente, poiché gli acquisti non sono più guidati dalla curiosità o dall’impulso, ma dal vantaggio che offrono in termini di automazione della casa, di punto di comando centrale per tutta una serie di altri oggetti intelligenti. In aggiunta, una società di analisi ha previsto che ci saranno assistenti vocali in oltre 20 milioni di automobili nel 2023.

Esiste però un lato oscuro degli assistenti vocali: ci ascoltano e noi non ce ne rendiamo conto. Un fatto questo che mette in allarme tutti, non solo le autorità a garanzia della nostra privacy, ma anche  noi, che dovremmo imparare a proteggere meglio le nostre informazioni. Tutte i produttori di assistenti domestici garantiscono la massima riservatezza dei dati raccolti, l’anonimizzazione delle registrazioni e la privacy degli utilizzatori, ma la realtà è ben diversa. Sono stati segnalati casi in cui le registrazioni delle conversazioni tra utenti e assistenti vocali sono state spedite “per errore” via mail ad utenti sconosciuti, o relativi a comportamenti inquietanti degli stessi dispositivi, che si attivavano senza richiesta o fornivano informazioni su discussioni effettuate in casa, in momenti in cui non avrebbero dovuto essere in ascolto attivo.

smart home

Qual è lo stato attuale delle vulnerabilità degli oggetti per le Smart Home? Come porvi rimedio? Ne abbiamo parlato lo scorso 16 aprile con Raoul Brenna, Responsabile della Practice “Information Security & Infrastructures” presso Cefriel (centro di innovazione digitale auto-finanziato fondato dal Politecnico di Milano, www.cefriel.com ), nel corso del Webinar “QUANTO È SICURA LA TUA SMART HOME? Ridurre i rischi dell’Internet delle cose in ambienti Smart Building”.

Visualizza l’intero Webinar online: