Si torna a parlare di controllo dei lavoratori con strumenti informatici perché l’Authority italiana si è espressa nuovamente contro una raccolta indiscriminata di dati personali, nonostante le modifiche apportate in materia dal Jobs Act.
Lo sviluppo tecnologico il Mobile, il Cloud, la gestione degli accessi con riconoscimento biometrico, sono tutti vantaggi competitivi per le aziende, ma fino a poco tempo fa, per molti strumenti con cui si configurava una situazione di controllo del lavoratore, il datore di lavoro poteva incontrare resistenze e difficoltà di attuazione.
All’interno della riforma del diritto del lavoro, o Jobs Act, promossa dal governo Renzi tra il 2014 e il 2015, il Decreto Legislativo 151/2015 ha introdotto la possibilità del controllo a distanza del lavoratore – pur subordinato a finalità che vanno specificate, tra cui figura oggi non solo la sicurezza sul lavoro, le esigenze organizzative e produttive, ma anche la tutela del patrimonio aziendale.