Advanced cybersecurity

Le previsioni per la Cybersecurity: cosa aspettarsi nel 2018

Le previsioni per la Cybersecurity: cosa aspettarsi nel 2018

Il 2017 è stato un Annus Horribilis per la cybersecurity, con l’arrivo di alcune minacce cyber che si sono dimostrate vere e proprie epidemie (WannaCry, NotPetya) in grado di diffondersi in tempi rapidissimi attraverso i network e di dimostrare una pericolosità inusitata. I costi legati agli effetti distruttivi delle cyber-armi sono sempre più alti e l’attribuzione di questi attacchi assume sempre più spesso connotazioni geopolitiche, da “Cyber guerra fredda”, come visto anche con l’ultima dichiarazione USA – UK secondo cui WannaCry sarebbe stato opera degli hacker della Corea del Nord.

Cosa potrà succedere ancora nel 2018?

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Meltdown e Spectre: come risolvere il bug dei processori

Meltdown e Spectre: come risolvere il bug dei processori

La vulnerabilità più grave di sempre è quella di cui tutti parlano da circa una settimana, e non è una ma ben due, Meltdown e Spectre. La prima, Meltdown, riguarda quasi tutto: PC, tablet, server, smartphone, oltre molti altri oggetti intelligenti e anche il mondo del cloud. Le misure per risolverla, nonostante il rush degli ultimi giorni, devono ancora arrivare. Il problema secondo alcuni è di lunga data, si parla di 20 anni: nasce dal fatto che le architetture utilizzate dai produttori di processori hanno messo al primo posto le prestazioni sfavorendo invece la robustezza contro possibili attacchi esterni.

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Affrontare i rischi della Digital Transformation

Affrontare i rischi della Digital Transformation

Lo scorso aprile, Bose, produttore di sistemi audio, è stato accusato di utilizzare l’App “Bose Connect” abbinata alle cuffie audio di fascia alta per spiare i suoi clienti. Bose, come ha riportato la rivista Fortune, avrebbe raccolto informazioni sull’ascolto dei brani dei consumatori senza averne ottenuto il permesso, e soprattutto senza neanche aver reso noto che tutti i dati (relativi al loro consumo di musica, radio broadcast, Podcast, letture), sarebbero stati raccolti grazie all’App e quindi girati a terze parti. Queste, per lo più società di marketing (tra cui una società di San Francisco, la Segment), usavano i dati per creare profili dettagliati sulle preferenze di ascolto di ogni cliente. Ad aprile è stata però avviata un’azione legale, una class action indetta da un cliente (Kyle Zak) che si propone di rappresentare molti altri, che punta a ottenere un rimborso di 5 milioni di dollari. L’App Bose Connect incriminata, pur non essendo indispensabile (le cuffie funzionano anche senza), viene scaricata lasciando informazioni personali come nome e indirizzo di mail e serve a ottimizzare l’utilizzo delle cuffie wireless, oltre che – ovviamente – a raccogliere tutti i dati di consumo audio.

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Automotive Cybersecurity: lo stato dell’arte

Automotive Cybersecurity: lo stato dell’arte

In futuro tutte le auto saranno dotate di connettività Internet. In Europa questo avverrà presto: il sistema di chiamata automatica di emergenza eCall sarà obbligatorio su tutte le nuove auto dal 31 marzo 2018. In caso di incidente dovrà chiamare automaticamente il numero unico di emergenza europeo 112, inviando i dati sul veicolo e sulla posizione esatta. L’obbligo, deciso per le auto private e i veicoli commerciali leggeri, potrebbe anche essere esteso ai mezzi pesanti, pullman turistici compresi. Nelle intenzioni del legislatore, la eCall dovrebbe essere ‘dormiente’ e si attiverebbe solo quando i sensori dell’auto rilevano un incidente o quando l’automobilista l’aziona manualmente. Niente tracciamento dei veicoli, quindi, ma non è difficile immaginare le possibilità commerciali e di marketing date dal sapere dove si trova ogni singolo cliente, e secondo le norme europee, la eCall potrà tranquillamente convivere con servizi di terze parti.

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Come sta cambiando la strategia UE per la Cybersecurity

Come sta cambiando la strategia UE per la Cybersecurity

Ha fatto molto rumore il riconoscimento da parte del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 13 settembre scorso, della volontà delle istituzioni di fare di più per rispondere ai Cyber Threats, ricordando che lo scorso anno ci sono stati in Europa oltre 4.000 attacchi ransomware al giorno e l’80% delle aziende europee ha subito almeno un incidente cyber.

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Sicurezza intelligente per gli endpoint della “Generazione cloud”

Sicurezza intelligente per gli endpoint della “Generazione cloud”

Symantec ha annunciato la soluzione endpoint più avanzata e completa ad oggi, capace di riunire tecnologie di deception, Mobile Threat Defense, Endpoint Detection and Response (EDR), consolidamento della sicurezza e protezione intensiva grazie ad un avanzato sistema di Machine Learning. Basata sulla piattaforma Symantec Endpoint Protection (SEP), è la prima soluzione a fornire tutte queste funzionalità integrate in un singolo agente per rispondere alle sfide della Cloud Generation, supportandola nel semplificare e ottimizzare i loro ambienti, ridurre i costi e migliorare la sicurezza.

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Cybersecurity e IP Protection alla luce della nuova Direttiva EU

Cybersecurity e IP Protection alla luce della nuova Direttiva EU

Intellectual Property (IP), know-how, segreti industriali e commerciali, dati personali di clienti e dipendenti: le aziende sono chiamate oggi a preoccuparsi maggiormente della Protezione dei Dati trattati, scambiati e conservati nei propri sistemi. L’8 giugno 2016 è stata approvata la Direttiva Europea 2016/943 relativa alla protezione del know-how e dei segreti industriali, Direttiva che fornisce importanti indicazioni per tutelare le aziende nella protezione del know-how riservato e delle informazioni contro l’acquisizione, l’utilizzo e la divulgazione illeciti.

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Allarme cybersecurity: quali sono le priorità per le aziende?

Allarme cybersecurity: quali sono le priorità per le aziende?

Si osserva oggi una forte accelerazione in ambito Cybersecurity, sia sul fronte degli attacchi (basti pensare cosa è successo negli ultimi mesi con WannaCry e Petya) sia anche sul fronte delle iniziative, lanciate da istituzioni e grandi imprese, per prepararsi meglio a rispondere. Almeno a parole, lo scenario dovrebbe cambiare in un prossimo futuro. Rimangono però ancora molti problemi da risolvere: ne abbiamo parlato con Giampiero Nanni, Government Affairs, EMEA di Symantec.

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Octo Telematics, dall’assicurazione su misura alla safety & security

Octo Telematics, dall’assicurazione su misura alla safety & security

Fondata nel 2002 in Italia, Octo Telematics è oggi la più grande ed evoluta società di Insurance Telematics del mondo, in grado di fornire informazioni utili a comprendere i comportamenti dei clienti a oltre 60 partner assicurativi. L’azienda conta 4,9 milioni di utenti connessi e la più grande banca dati globale di dati telematici, con oltre “155 miliardi di miglia” di dati di guida raccolti e oltre 397.000 incidenti ed eventi assicurativi analizzati. “Abbiamo inventato l’industria della telematica per le assicurazioni – commenta Marco Forneris, Senior Advisor di Octo Telematics -. Forniamo valutazioni di rischio, analizzando i comportamenti di guida e i relativi inconvenienti. In questo modo gli assicuratori possono stabilire un prezzo più corretto, e riescono anche a ridurlo. Inoltre già oggi siamo in grado di connettere molti altri dispositivi, dai droni, alle smart houses, ai macchinari in ambito agricolo“.

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