Data la Disruption senza precedenti causata dall’epidemia di coronavirus, non sorprende che l’interruzione di attività e il proseguimento della pandemia siano quest’anno tra i primi rischi globali evidenziati dalla ricerca Allianz Risk Barometer 2021. Se la pandemia ha chiaramente bruciato tutte le posizioni, molto grave anche la crescita del rischio cyber, che si posiziona ora a livello globale al terzo posto per importanza.
Da notare anche che questi 3 rischi (interruzioni, pandemia e rischi cyber) sono tra loro interconnessi, a dimostrazione delle crescenti vulnerabilità e dell’incertezza del nostro mondo altamente globalizzato e in rete, dove le azioni hanno effetti interdipendenti e quello che succede in un posto si diffonde rapidamente ovunque e comporta danni globali. Guardando in avanti, la pandemia ha dimostrato che le aziende devono essere pronte ad affrontare un maggior numero di eventi che possono innescare un’interruzione di attività rispetto al passato. Costruire una maggiore resilienza (dal punto di vista delle catene di fornitura globali e dei diversi modelli di business) sarà quindi fondamentale per rispondere al meglio a eventuali crisi future.
“La pandemia da coronavirus ci ricorda che non tutto è assicurabile – ha commentato Joachim Müller, CEO di Allianz Global Corporate & Specialty – la gestione del rischio, insieme a quella dei Business Continuity Plan, deve evolvere per aiutare le aziende a fronteggiare e superare le situazioni estreme. Con la pandemia che persiste in tutto il mondo, dobbiamo inoltre essere pronti ad affrontare scenari catastrofici “estremi” più frequenti: pensiamo a un’interruzione del cloud su scala globale, a un attacco informatico, a disastri naturali causati dal cambiamento climatico o anche a un’altra epidemia”.
Allianz Risk Barometer: la classifica dei primi 10 rischi globali
Sono anche altri i rischi saliti nella classifica dell’analisi 2021, come
- Cambiamenti nei mercati (in posizione 4 con il 19% dei voti),
- Cambiamenti macroeconomici (posizione 8 con il 13%)
- Rischi Politici (posizione 10 con l’11%).
Tra i rischi in discesa figurano invece:
- Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (posizione 5 con il 19%),
- Catastrofi naturali (posizione 6 con il 17%),
- Incendi/esplosioni (posizione 7 con il 16%)
- Cambiamenti climatici (posizione 9 con il 13%).
“Le conseguenze della pandemia, come la digitalizzazione più ampia, l’aumento del remote working e la crescente dipendenza di aziende e società da tecnologie ICT, aumenteranno probabilmente i rischi di interruzione del business nei prossimi anni – ha spiegato Philip Beblo, del Global Property underwriting team di AGCS – . Tuttavia, i rischi tradizionali non scompariranno e devono rimanere nell’agenda della gestione del rischio”. Catastrofi naturali, fenomeni meteorologici estremi o incendi rimangono quindi le cause principali di interruzione dell’attività per molti settori, e nel tempo Allianz continua a notare una tendenza all’aggravarsi delle perdite relative.
In risposta all’accresciuta vulnerabilità relativa Business Interruption, molte aziende rispondono puntando a realizzare attività più resilienti oltre che a ridurre il rischio della loro supply chain. Secondo gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer, il miglioramento dei piani di BC è l’azione principale che le aziende stanno intraprendendo (62%), seguita dallo sviluppo di contratti con fornitori alternativi o multipli (45%), l’investimento in supply chain digitali (32%) e il miglioramento della selezione e dell’auditing dei fornitori (31%).
Allianz Risk Barometer: la classifica italiana
Con riferimento alla situazione italiana, il report mostra una notevole crescita del rischio cyber, che occupa in questo caso il primo posto nella classifica.
L’indagine annuale sui rischi aziendali globali di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) aggrega le opinioni di 2.769 esperti, tra cui CEO, risk manager, broker ed esperti assicurativi, provenienti da oltre 92 Paesi.
Accedi al report Allianz Risk Barometer.