L’emergenza sanitaria da Covid19 non ha fermato le autorità europee di controllo del GDPR, vale infatti 307 milioni di euro il totale delle sanzioni inflitte ai 30 Stati dello spazio economico europeo (SEE) nel corso del 2020.
Il Google Down di lunedì 14 dicembre è stato un po’ più lungo del solito: è durato oltre 2 ore, dalle 12.30 alle 14.00, e soprattutto ha avuto un impatto globale. Le proteste delle persone sono arrivate infatti da ogni parte del mondo: il sito downdetector.com ha riportato decine di migliaia di segnalazioni soprattutto dall’Europa, per via del fuso orario, ma non mancano quelle da Usa e Asia. I sistemi bloccati: YouTube (su cui una scimmia viola ha informato gli utenti che «Something went wrong», qualcosa è andato storto – in molti hanno pensato si trattasse di uno scherzo di un qualche hacker).
In Europa lo skill shortage nella cybersecurity è previsto arrivare a 350mila posti di lavoro non occupati entro il 2022. Secondo una recente survey di (ISC)2, ente di certificazione in ambito security, da un’indagine globale su 19mila professionisti di questo settore, di cui 3.694 in Europa, emerge che almeno il 38% delle aziende europee sta ricercando esperti di cybersecurity, per far cresce il suo team di almeno un 15% di persone in più nel prossimo anno.
A cura di: Fabio Lazzini, DPO e CISO Sogei
Negli ultimi anni c’è stato un gran discutere, a livello europeo, sul fenomeno in forte ascesa dei Big Data e sul conseguente potere dei giganti del web che gestiscono, processano e incrociano una gran mole di dati personali ai fini di influenzare l’opinione pubblica. Che si tratti di orientarne i consumi, e di conseguenza i comportamenti, il pericolo per le libertà individuali faticosamente conquistate dopo il secondo conflitto mondiale è balzato agli occhi e all’attenzione dei singoli governi e della Comunità europea.
Il ricorso al Digitale nel mondo Finance è sempre stato ampio e diversificato, e questo da un lato ha portato a grandi vantaggi, a una riduzione dei costi e contestualmente a nuove opportunità di business e di relazione con i clienti per banche e assicurazioni. Dall’altro lato, però, ha reso il settore finanziario molto esposto ai rischi di cybersecurity, rendendolo potenzialmente vulnerabile ad attacchi massivi, oltre che oggetto di frodi e attacchi mirati molto sofisticati da parte del cyber crime organizzato.
Il Senato USA si è espresso a metà novembre in tema di sicurezza dell’IoT, l’Internet degli oggetti. E’ stato approvato all’unanimità e senza emendamenti il Internet of Things Cybersecurity Improvement Act of 2020, ultima versione di una legge in lavorazione da 3 anni, già approvata dall’altra Camera del Congresso in settembre. L’atto attende ora la firma del Presidente Trump.
Uno scenario estremamente complesso e dinamico: è questo che ci aspetta per quanto riguarda l’evoluzione delle minacce cyber nel 2021. Malware e tecniche che sembravano spariti dalla circolazione riappaiono in nuove forme. Gli hacker non perdono tempo: non appena una minaccia scompare, viene subito sostituita da una nuova, e diventa sempre più difficile fare previsioni su quali saranno le prossime minacce a dominare la scena.
Furti d’identità online, dati personali rubati e reperibili nel darkweb, frodi e impatto della pandemia Covid: ne parliamo in questa intervista con Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF, che su questi aspetti interverrà nel corso del Workshop Live “CYBERSECURITY IN FINANCIAL SERVICES” organizzato da The Innovation Group nella mattina del 25 novembre prossimo.
Negli ultimi mesi si sono alternate notizie preoccupanti di attacchi ransomware contro importanti aziende italiane. A una lunga serie di data breach e arresti della produzione, si aggiunge ora il caso di Campari che ha dichiarato di essere stata colpita (nel primo week end di novembre) da un attacco malware con cifratura di alcuni server.