Dell’Internet of Thing (IoT) e degli impatti che avrà si parla già da qualche anno, ma solo oggi cominciamo a vederne le applicazioni: dall’ambito sanitario con sistemi di wearable health e monitor in grado di misurare parametri legati alla salute, alle Internet-connected cars, smart grids, appliance intelligenti per la casa, il fitness, il tempo libero. Guardando a questi interessanti prototipi e nuovi device non ci si preoccupa però molto delle conseguenze collegate alla privacy, alla security e alla safety delle persone.
In realtà non sarebbe prudente estendere l’approccio finora seguito per la cybersecurity al nuovo mondo dell’IoT. Innanzi tutto perché l’esperienza ha ampiamente dimostrato che sia la Rete, sia i device ad essa collegati sono intrinsecamente insicuri. In secondo luogo, perché anche le persone si sono dimostrate inadatte e poco sensibili alla security. Date queste premesse, abbiamo chiesto a Leonardo Casubolo, Director Global IT Infrastructure and Security in Burckhardt Compression AG, quali secondo lui saranno nel breve periodo le principali problematiche da affrontare in ambito IoT e come andrà ripensata la security in questi contesti.
TIG. Innanzi tutto, quali sono le opportunità legate all’IoT per un’azienda del settore manifatturiero?
Leonardo Casubolo. In futuro dalla raccolta di informazioni abbinata ai prodotti industriali sarà possibile erogare diversamente i servizi ai clienti, ad esempio pianificando interventi di manutenzione proattiva, basati sull’analisi degli andamenti di utilizzo effettivo delle macchine. In molti ambiti industriali, ad esempio nel mondo automotive, ma non solo, si guarda con interesse al modello del pay-per-use, che assicura flussi di cassa continui legati a subscription e un rapporto continuativo con il cliente.
TIG. Quali sono le problematiche di sicurezza per l’IoT – sulla base di quanto si osserva già oggi?
Leonardo Casubolo. Il problema principale è che oggi stanno arrivando sul mercato come fornitori di soluzioni IoT, player interessati soprattutto al time-to-market.
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