Dopo che nel 2014 alcuni furti di dati, come il data breach della Morgan Stanley o le rivelazioni di Edward Snowden, hanno ricevuto grande enfasi sui media, ai più è apparso evidente quanto può essere pericolo un Insider Threat, ossia, una minaccia Cyber che ha origine all’interno dell’organizzazione.
Data la rilevanza della tematica, l’Information Security Community su LinkedIn, in collaborazione con la società di ricerca Crowd Research Partners, ha svolto un’indagine sullo stato dell’Insider Threat e della propensione delle aziende a considerarli, intervistando i membri della propria Community (260.000 professionals della Security). Dalle interviste è emerso uno scenario abbastanza preoccupante.
Secondo gli esperti del settore, il maggiore rischio di Insider Threat (59% delle risposte) è collegato alla presenza di utenti Privilegiati, manager che hanno le credenziali per accedere a dati sensibili.
Inoltre secondo i professional della Security (62% delle risposte), gli incidenti legati a minacce interne sono diventati più frequenti negli ultimi 12 mesi. Questo incremento è causato da molteplici fattori, in particolare: strategie e soluzioni insufficienti sul fronte della data protection (53%), proliferazione di dati sensibili al di fuori della rete controllata da firewall come device mobile (50%), mancanza di training e security awareness presso i dipendenti (50%). Ma solo il 34% delle aziende si sta però attrezzando con extra budget per rispondere a questo rischio.
Quali problemi comporta un Insider Threat?
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