Si tende a sottovalutare l’importanza di una corretta gestione delle identità digitali, ma le problematiche di sicurezza, i furti di identità, le violazioni sempre più frequenti agli account privati, riportano in primo piano la problematica. Come approcciare al meglio il tema? ne abbiamo parlato con FILIPPO GIANNELLI, Country Manager di Micro Focus Italia.
TIG. Lo sviluppo di un’economia digitale è possibile solo se possiamo contare tutti su più elevate garanzie di sicurezza nella gestione delle identità digitali. Quale ruolo gioca oggi l’autenticazione sicura delle persone? qual è lo scenario, il livello di cultura su questi aspetti? quali le problematiche da risolvere e le sfide da superare?
Filippo Giannelli. La digitalizzazione è un fenomeno in continua crescita ed evoluzione e la sua diffusione fino ad oggi è aumentata nonostante “l’ignoranza” di chi ne ha fruito. La sua pervasività l’ha fatto passare a volte inosservata e a volte meno. In entrambi i casi, accedere ad un servizio digitale richiede un’autenticazione. Attualmente il livello di cultura/consapevolezza sta aumentando solo perché SI FA CULTURA, SI COMUNICA ma ancora oggi le vittime di violazioni o furti d’identità sono troppe. A questo aggiungiamo che le “identità digitali” relative ad una persona sola sono molteplici e con livelli di criticità differenti fra loro in base ai ruoli, ai luoghi e agli strumenti utilizzati per accedere ai servizi.
Noi riteniamo che sia compito imprescindibile di chi sviluppa e produce le tecnologie atte a garantire la giusta gestione dell’identità e dell’autenticazione, semplificare e rendere trasparente il processo di autenticazione per alzare il livello di sicurezza, tutelando realmente l’utente. Se partiamo da queste considerazioni è molto semplice risolvere le problematiche e vincere le sfide del digitale. Io posso attivare un’autenticazione in base a chi sono, al mio ruolo, al luogo da cui mi collego e al device con cui mi collego. Potremmo riassumere dicendo che nell’era dell’IoT, del Mobile e del Cloud ha un futuro solo chi è in grado di garantire un accesso sicuro nonostante … tutto. Di questo abbiamo anche parlato in un nostro recente webinar, la cui registrazione è disponibile sul Canale Micro Focus Hub.
TIG. I sistemi di riconoscimento degli accessi e delle identità devono essere il più possibile sicuri, ma anche semplici e facili da gestire: quale approccio va scelto?
Filippo Giannelli. L’approccio più sicuro e semplice è quello di disporre di adeguata governance delle identità e delle diverse tipologie di accesso. Ciò consente di implementare procedure di autenticazione adeguate ai diversi contesti e proporzionalmente più semplici da utilizzare. Se un dipendente si collega al sistema aziendale attraverso il laptop fornito dall’azienda stessa dall’ufficio o da casa sua, o ancor peggio da una località estera qualsiasi, gli è suggerito di attivare procedure di autenticazione commisurate al luogo. Se l’azienda è dotata di sistemi di governance e di gestione degli accessi basati sull’identità (multipla) del suo dipendente, a quest’ultimo sarà possibile fornire strumenti adeguati, in base ai diversi contesti, comunque semplici da utilizzare proprio grazie all’evoluzione del mondo digitale.
TIG. Quali saranno nei prossimi anni le evoluzioni degli ambienti di gestione delle identità digitali?
Filippo Giannelli. Non possiamo sapere quali frontiere saranno raggiunte nel futuro ma una certezza l’abbiamo, il mondo digitale e le infrastrutture logiche e fisiche non hanno mai vissuto un momento più ricco di potenziale. Ciò significa che il limite lo possiamo porre solo noi a noi stessi. Ma è anche chiaro che l’utente non può essere considerato più solo ma deve essere approcciato come una molteplicità di identità, frutto dei luoghi in cui può risiedere, del tempo in cui operare, dei device che può utilizzare. Tutti aspetti che la digitalizzazione ci permette di individuare e definire in maniera accurata e precisa. Da qui si parte per un viaggio che se “ben preparato” e “governato”, non porrà limiti all’evoluzione.
A cura di:
Elena Vaciago, The Innovation Group