I Rischi sconosciuti dell’Internet delle Cose

I Rischi sconosciuti dell’Internet delle Cose

I Rischi sconosciuti dell’Internet delle Cose

Molti indicatori mostrano che l’Internet delle Cose si sta diffondendo velocemente. In Italia, secondo un’indagine condotta in gennaio 2015 da The Innovation Group su un campione di 213 aziende italiane, il 10% aveva già progetti innovativi in ambito IoT nel 2014 e un ulteriore 20% prevedeva di iniziare quest’anno.

 

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Quello che però preoccupa, in un momento in cui numerosi produttori puntano al time-to-market, proponendo ogni giorno nuovi device Internet connected, è il tema della sicurezza. I device con connettività Internet “always on” si sono già dimostrati vulnerabili a nuove forme di attacco cyber, spesso molto più pericolose del passato. Ad esempio si è visto che con l’IoT è possibile mettere a repentaglio la vita delle persone.

Nel 2013  2 esperti di sicurezza hanno dimostrato la possibilità di prendere il controllo da remoto del sistema di frenatura di un’automobile[1]. Ancora prima, nel 2008, uno studio medico ha dimostrato che pacemakers e defibrillatori cardiaci inseriti nel corpo umano (ICD),  utilizzando per il funzionamento connessioni wireless, potevano essere il veicolo di attacchi, con perdita di informazioni sanitarie e potenzialmente conseguenze cliniche gravi per il paziente[2].

L’IoT sta vivendo uno sviluppo talmente nuovo e dirompente che l’applicazione di misure e/o procedure di security risulta difficile da diversi punti di vista.

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