Il cyber crime prende sempre più di mira gli endpoint, device e sensori di qualsiasi natura collegati alle reti. Partendo da questi vettori gli hacker riescono a farsi strada nel network aziendale. La soluzione dovrebbe essere un controllo serrato su tutti, ma oggi i problemi dell’endopoint protection sono numerosi, data la loro crescente numerosità, il fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device) per cui si portano entro il perimetro aziendale device personali, un utilizzo sempre più diffuso e poco sicuro del cloud, dell’IoT, degli accessi da remoto.
L’approccio alla sicurezza degli endpoint deve evolvere: se all’inizio bastava la protezione dei PC da malware e spam, successivamente la crescita esponenziale dell’economia hacker underground ha cambiato il panorama dell’IT. In aggiunta, i comportamenti sempre più rischiosi degli utenti hanno permesso la rapida proliferazione di minacce sofisticate come il phishing, i targeted attacks, i malware per dispositivi mobile e oggi soprattutto il ransomware, che unisce beffa e danno economico da riscatto. Recentemente una singola variante di ransomware ha compromesso circa 100.000 computer al giorno[1] e sono circa 500.000 le nuove minacce che vengono identificate quotidianamente[2]. Tutto questo ha reso sempre più difficile la possibilità per le organizzazioni di rimanere protette e il tempo ha dimostrato che non esiste una bacchetta magica quando è il momento di difendersi da una miriade di minacce cyber: ogni nuova classe di cyber threats richiede infatti tecniche di protezione costruite appositamente.
Trend Micro, leader globale nelle soluzioni di sicurezza informatica, ha annunciato di recente la disponibilità di XGen™ endpoint security. Il fulcro di questa nuova soluzione è un insieme intergenerazionale di tecniche di difesa dalle minacce che applicano in maniera intelligente la giusta tecnologia nel momento opportuno. Il risultato è una protezione più efficace ed efficiente contro le minacce. L’approccio unico di Trend Micro utilizza metodi comprovati per identificare velocemente i dati benigni e le minacce conosciute, mentre attiva le sue tecniche avanzate come il controllo delle applicazioni, la prevenzione degli exploit, le analisi comportamentali e il machine learning, per identificare più velocemente e in maniera accurata le minacce sconosciute. Trend Micro è la prima a includere il machine learning ad “alta fedeltà” nel suo approccio, analizzando i file sia prima della loro esecuzione che durante e utilizzando funzioni di controllo e whitelisting per ridurre i falsi positivi.
“Il nome XGen è stato scelto con attenzione per indicare la tecnologia intergenerazionale che alimenta il nostro approccio, si basa su anni di esperienza e offre ai clienti una protezione migliore contro le minacce in evoluzione che devono affrontare” ha affermato Eva Chen, chief executive officer for Trend Micro. “Sono anni che utilizziamo il machine learning come parte della nostra intelligence globale contro le minacce, la Smart Protection Network. Ora, abbiamo alzato il livello includendo il machine learning ad alta fedeltà nelle nostre tecniche di protezione per affrontare specificatamente le minacce più avanzate come i ransomware. Gli altri vendor di security offrono solo una o due tecniche di protezione taglia unica”.
XGen™ endpoint security è disponibile come parte della Trend Micro Smart Protection Suite. La suite include capacità di sicurezza endpoint, email e web gateway progettate per proteggere gli utenti nelle loro attività quotidiane, con una visibilità e controllo centralizzati per velocizzare il tempo di risposta dell’IT. Trend Micro, con i suoi 28 anni di esperienza e oltre 155 milioni di endpoint protetti, continua a dimostrare il suo impegno nell’innovazione nell’area della sicurezza endpoint.Trend Micro è leader nel Gartner Magic Quadrant for Endpoint Protection Platforms dal 2002[3].