Le donne della cybersecurity in Italia

Le donne della cybersecurity in Italia

Le donne della cybersecurity in Italia

Cosa significa per le donne svolgere in Italia un’attività lavorativa impegnativa come quella della sicurezza digitale? Secondo l’indagine realizzata dal Gruppo di Lavoro CSWI (Cyber Security Women Italy, Special Interest Group di AIPSI, Italian Chapter di ISSA), una professionista su due ha incontrato difficoltà nel conciliare i tempi della vita privata con quelli del lavoro.

Un aspetto positivo è che il rientro al lavoro è garantito per queste lavoratrici, vista l’elevata richiesta di queste competenze nel mercato italiano del lavoro. Delle rispondenti che hanno avuto figli (una quota pari solo al 28% del campione), tutte hanno dichiarato di non aver avuto problemi specifici al rientro al lavoro dopo la maternità, e, in particolare, nessuna ha avuto difficoltà nel riallineare le conoscenze sulla sicurezza digitale e sull’ICT.

Invece, oltre una donna su due (il 52,6% delle rispondenti) ha dichiarato di aver incontrato difficoltà nel conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia, e questo è oggi vero soprattutto se si intende crescere professionalmente ed arrivare a posizioni di leadership tecniche e/o manageriali.

Donne

Dove poi si osservano differenze marcate è sul fronte della retribuzione. Qui purtroppo le differenze di genere esistono: a parità di ruolo, responsabilità, competenza ed anzianità, il 38% delle donne dichiara di essere pagata meno degli uomini, e una percentuale circa uguale dice di esserlo in egual modo. Nessuna è pagata di più.

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Altri elementi che pesano in negativo, parlando di lavoro nell’ambito della sicurezza digitale, sono:

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  • Il tempo di lavoro necessario/richiesto risulta ben più alto delle canoniche 8 ore giornaliere a contratto,
  • La mancanza di un team di lavoro supportivo e collaborativo,
  • La non disponibilità di efficaci strumenti informatici per il supporto e l’automazione di parti del proprio lavoro,
  • La mancanza di telelavoro/smart working (quest’ultimo aspetto, registrato prima della pandemia Covid-19, oggi sicuramente avrebbe una risposta diversa).

 

La maggior parte delle rispondenti chiede inoltre la possibilità di approfondire di più le proprie competenze tecniche (con formazione specialistica).

In positivo, un’attività professionale nell’ambito della sicurezza digitale offre numerosi stimoli, per la maggior parte delle rispondenti, soprattutto per la sua interdisciplinarietà, per le varie opportunità e le sfide che impone, le continue evoluzioni in ambito compliance e regolamentazione, le caratteristiche di “innovatività”, il fatto che presenta continuamente problemi complessi da risolvere, un contatto costante con nuove tecnologie, e, in ultimo ma sicuramente non marginale, il fatto che la richiesta di professionisti in questo campo è in continua crescita.

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Gli aspetti che più soddisfano la maggioranza delle rispondenti sono la consapevolezza del valore del proprio lavoro (mettere in sicurezza la propria organizzazione) e la sfida legata a un ampio utilizzo delle proprie capacità. Invece, il ritorno economico legato al proprio lavoro è considerato rilevante solo da una piccola percentuale delle intervistate. Il settore della sicurezza digitale che oggi interessa di più le “donne della cybersecurity” è la compliance.

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Inoltre, parlando di valori precipui delle donne, apportati dalle rispondenti nei propri ambienti lavorativi nello svolgimento del proprio ruolo, si nota una predominanza dei cosiddetti soft skills. Al primo posto, la capacità del multi-tasking, ossia di trattare più argomenti in parallelo, che è essenziale per una sicurezza digitale sempre più multidisciplinare. Interessante evidenziare anche la capacità delle donne di dotarsi di una visione nel lungo termine, la capacità di creare spirito di comunità nei team e l’approccio olistico, ossia saper considerare tutti i diversi aspetti ed impatti.

Per il prossimo futuro professionale, le rispondenti chiedono:

  • La possibilità di acquisire maggiori competenze;
  • Posizioni di maggior responsabilità e potere;
  • Poter lavorare in aziende che hanno a cuore il bilanciamento dei tempi famiglia-lavoro e che investono nelle proprie risorse umane.

Accedi al Report completo “Rapporto 2020 CSWI AIPSI. Il lavoro femminile nella sicurezza digitale in Italia”.