Il gap che separa gli sviluppatori e gli esperti della sicurezza applicativa, finora ostacolo principale alla diffusione di buone pratiche di Application Security, tende via via a ridursi ma permangono elementi a cui fare attenzione.
Lo scorso 10 luglio Katherine Archuleta, direttore dell’Office of Personnel Management (OPM, agenzia indipendente del Governo americano che si occupa della gestione del personale federale), si è dimessa a causa dello scandalo che è seguito a un data breach di enormi dimensioni – la perdita dei dati personali di 21,5 milioni di dipendenti ed ex dipendenti dell’ente federale.
Non è la prima volta che Hacking Team finisce sui giornali, ma in questo caso, la notizia è rimbalzata sui quotidiani di tutto il mondo. Come riportato nella cronaca (sito Ansa), durante la notte tra il 5 e il 6 luglio la società milanese, che svolge servizi di cyber espionage per molti Governi di tutto il mondo, è stata vittima di un data breach molto efficace.
Dopo che nel 2014 alcuni furti di dati, come il data breach della Morgan Stanley o le rivelazioni di Edward Snowden, hanno ricevuto grande enfasi sui media, ai più è apparso evidente quanto può essere pericolo un Insider Threat, ossia, una minaccia Cyber che ha origine all’interno dell’organizzazione.
Quali sono i passaggi indispensabili da attuare nella definizione di una corretta strategia di mitigazione del rischio cyber, che tenga anche conto della copertura con polizza assicurativa (Cyber Insurance) per il trasferimento – almeno di in parte – del rischio di incorrere in perdite economiche o contenziosi con terze parti?