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Il 27 giugno è entrato in vigore il Cybersecurity Act

Il 27 giugno è entrato in vigore il Cybersecurity Act

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della UE, lo scorso 7 giugno, il “Cybersecurity Act”, Regolamento che espande l’applicazione di certificazioni, standard e processi di risposta agli attacchi informatici in tutta l’Unione. Formalmente è entrato in vigore il 27 giugno 2019 e sarà immediatamente recepito in tutti i Paesi senza bisogno di interventi legislativi (come è stato per il GDPR).

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L’importanza della velocità nella risposta al cyber crime

L’importanza della velocità nella risposta al cyber crime

Il 2018 è risultato essere un anno significativamente diverso rispetto al precedente con riferimento allo scenario del cyber crime. È positivo che non si siano ripetuti alcuni eventi di alto profilo osservati nel 2017, come WannaCry e NotPetya, ma nell’ultimo anno l’attenzione mediatica è stata catturata dalle accuse emesse dal Dipartimento di Giustizia americano (DoJ) nei confronti di individui riconducibili a gruppi di hacker state-sponsored. Quali sono le nuove tattiche, tecniche e procedure degli hacker emerse nell’ultimo anno? ne parliamo in questa intervista a Gian Marco Pizzuti, Regional Manager Italy, Greece, Malta & Cyprus di CrowdStrike.

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Human-centric cybersecurity, identificare i rischi legati al comportamento umano

Human-centric cybersecurity, identificare i rischi legati al comportamento umano

Tra l’80% e il 90% degli attacchi hanno successo per colpa di errori umani. In un mondo digitale sempre più difficile da controllare, caratterizzato dai trend della trasformazione digitale (Cloud, Mobile, IoT) e dall’enorme dispersione di ambienti e dati da proteggere, l’unica vera costante è che la maggiore vulnerabilità risiede nel punto in cui persone e dati si incontrano. Come risolvere il tema delle debolezze collegate al fattore umano, disegnando un Human-Centric Cybersecurity? ne parliamo in questa intervista con Luca Livrieri, Sales Engineer Manager Italy and Iberia, Office of the CSO, Forcepoint.

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Attacco ransomware alla città di Baltimora

Attacco ransomware alla città di Baltimora

Chi si fosse collegato in questi giorni al sito web della città di Baltimora, avrebbe visto il messaggio che riportiamo nella figura sopra: la città (o meglio, gli uffici dell’amministrazione pubblica cittadina) non è in grado in questo momento di ricevere o spedire mail. Prego, usate il telefono. Nelle pagine interne del portale cittadino si spiegano le ragioni dell’accaduto: un attacco cyber (il ransomware denominato non a caso “RobbinHood”) ha colpito i server lo scorso 7 maggio (la seconda volta in 14 mesi), bloccando sia i sistemi di posta elettronica, sia molti altri servizi rivolti ai cittadini. Per fortuna gli ospedali in questo caso non sono stati raggiunti dal malware, e anche i servizi di emergenza (911 e 311) hanno continuato a funzionare.

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GDPR, Cybersecurity & IoT in sanità

GDPR, Cybersecurity & IoT in sanità

La “DLA Piper GDPR breach” survey riporta i dati a Febbraio 2019 ed evidenzia che in 8 mesi dall’entrata in vigore del GDPR ci sono state, in EU, 59.000 denunce di data breach. I paesi con più denunce sono Olanda, Germania e UK (rispettivamente 15.400, 12.600 e 10.600).  In Italia le denunce sono state 610. Il dato pesato pro-capite evidenzia come l’Olanda sia in vetta mentre UK, Germania e Francia siano in ordine al 10°, 11° e 12° posto. L’Italia risulta quindi al penultimo posto, con 0,9 breach ogni 100.000 persone.

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La Safety incontra la Security: istruzioni per produttori di Macchine

La Safety incontra la Security: istruzioni per produttori di Macchine

A inizio anno 2019, ISO, International Organization for Standardization, l’organizzazione internazionale per le normative dei settori industriali, ha emesso un documento ISO/TR Technical Report denominato “ISO/TR 22100-4:2018, Safety of Machinery – Relationship with ISO 12100 – Part 4: Guidance to machinery manufacturers for consideration of related IT-security (cyber security) aspects”. In pratica si tratta di un nuovo standard di sicurezza (che a questo punto riguarda sia la Safety che la Security) per macchinari, impianti ed Industrial of Things industriale (IIoT) utilizzati in ogni settore dall’industria, al commercio, a trasporti e logistica, fino alle infrastrutture ed utility.

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Consultazione Agid su Procurement ICT

Consultazione Agid su Procurement ICT

È oggi tema noto che la supply chain, se non correttamente gestita, può portare notevoli problemi di sicurezza. Processi di acquisizione condotti senza attenzione agli aspetti di sicurezza possono vanificare, o rendere meno efficaci, le misure che enti pubblici e privati hanno avviato per tutelare il proprio patrimonio informativo.

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Garante: serve un migliore governo dell’innovazione digitale

Garante: serve un migliore governo dell’innovazione digitale

Oggi, se vogliamo rispondere ai numerosi rischi che riguardano le libertà individuali e collettive, si impone in modo pressante la necessità di governare al meglio l’Innovazione. E’ questo il messaggio forte, incisivo per la nostra società, che emerge dalla presentazione (dello scorso 7 maggio) del Presidente Soro al Parlamento della Relazione sulle attività svolte dal Garante Privacy nel 2018. “Il digitale è divenuto agente potentissimo di trasformazione sociale, struttura e sovrastruttura insieme – ha dichiarato Antonello Soro – la cornice entro cui si dispiegano libertà e responsabilità, spingendo l’uomo a trascendere i suoi stessi limiti. E con l’ambiguità di ogni tecnica, ma anche con la forza propria delle rivoluzioni epocali, il digitale può essere presupposto tanto di espansione quanto di limitazione delle libertà, se si inverte il rapporto tra mezzo e fine”.

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Come difendere i dati e i backup dal ransomware

Come difendere i dati e i backup dal ransomware

Un attacco ransomware globale, lanciato con una mail infetta e quindi diffuso entro le 24 ore successive in ogni punto nel mondo, sarebbe oggi in grado di crittografare dati in 30 milioni di device impattando 600mila organizzazioni, con costi complessivi superiori ai 200 miliardi di dollari. È quanto emerge dallo studio “Bashe Attack: Global infection by contagious malware”, del progetto Cyber Risk Management (CyRiM, iniziativa pubblico privata di Singapore tra i cui fondatori figura Lloyd’s), secondo il quale numerose realtà sarebbero costrette a pagare il riscatto per decriptare i dati o sostituire del tutto i device infetti.

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