Modelli di governance dei rischi cyber e raccomandazioni di sviluppo per le aziende italiane – i risultati della survey condotta tra giugno e settembre 2015 da Deloitte e The Innovation Group
Incidents of cyber crime are typically associated with fraudulent activities exploiting the (in)security of credit card payment schemes or on-line transactions. When these occurrences have affected individual citizens it has been normally attributed to the effort of criminal hackers who infect millions of computers for the purpose of gaining access to information relating to personal financial assets.
Modern corporations must evolve at an increasing pace to offer advanced and innovative services. They must do it securely, fending off old and emerging threats by cyber-criminals. Further, they must comply with a slate of regulations at different levels of abstraction and all the above must be achieved with a lean and cost-effective budget.
Intervista a Daniele Francesco Ali – Head of IT Security & Digital Brand Protection – Fincantieri
TIG. Lo scorso febbraio è stato presentato il Framework Nazionale per la Cyber Security, un’architettura logica di riferimento e una guida operativa, con raccomandazioni rivolte al Top Management di grandi aziende e infrastrutture critiche su come organizzare processi di Cyber Risk Management. Quali vantaggi vede in generale associati all’adozione di Framework per la cybersecurity?
Nelle discussioni dei principali Forum internazionali le “cyber norms”, o “norme di comportamento cyber”, sono indicate come lo strumento più adatto per guidare la condotta degli Stati nel cyber spazio. Ma andrebbe chiarito meglio – perché spesso anche i diretti interessati non concordano su questo punto (i Policy Makers, l’accademia, le organizzazioni no profit o quelle private) – cosa si intende con il concetto stesso di “cyber-norm”.
Il “Cybersecurity Summit 2016”, organizzato da The Innovation Group lo scorso 5 aprile 2016 a Roma, è stato il momento per fare il punto sugli aspetti più critici che caratterizzano lo scenario attuale della Cybersecurity. I rischi cyber sono sempre più ampi e riguarderanno in futuro molti aspetti della vita delle persone.
Intervista ad Alberto Borgonovo, Chief Information Security Officer in Gruppo Mediobanca
TIG. Lo scorso febbraio è stato presentato il Framework Nazionale per la Cyber Security, un’architettura logica di riferimento e una guida per incrementare il livello di cybersecurity nelle PMI, con raccomandazioni anche per il Top Management di grandi aziende e infrastrutture critiche su come organizzare processi di Cybersecurity Risk Management.
Dall’analisi delle nuove strategie di attacco risulta evidente come i criminali informatici tendano sempre più frequentemente a sfruttare le vulnerabilità introdotte dal fattore umano per infiltrarsi all’interno delle reti aziendali e da lì estendere il perimetro di controllo su altri sistemi contenenti informazioni critiche. La prima fase dell’attacco si basa dunque sullo sfruttamento delle vulnerabilità introdotte dai comportamenti di lavoratori ingannati da moderne tecniche di social engineering.
Intervista a Giampiero Nanni – Responsabile Government Affairs in Symantec EMEA.
La security intelligence, gestita tramite security operation center (SOC) interno oppure esterno all’organizzazione, è riconosciuta sempre più come un elemento centrale nel disegno della strategia di sicurezza. Sapere dove risiedono e come evolvono i rischi è un elemento centrale del controllo. Di evoluzione dei servizi di SOC e CERT abbiamo parlato con Giampiero Nanni, Responsabile Government Affairs in Symantec EMEA.