Advanced cybersecurity

AI: un aiuto, ma anche un nuovo rischio per la Cybersecurity

AI: un aiuto, ma anche un nuovo rischio per la Cybersecurity

Tra gli addetti ai lavori della cybersecurity si guarda con sempre maggiore interesse alle evoluzioni dell’Intelligenza Artificiale (AI) e del machine learning. Secondo una recente indagine[1] su 400 professionisti USA della sicurezza, il 99% degli intervistati ritiene che l’ AI contribuirà nei prossimi anni a migliorare la sicurezza informatica delle proprie organizzazioni. E nell’87% dei casi, le loro organizzazioni stanno già utilizzando l’AI nell’ambito della strategia di cybersecurity.

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Scoperta la botnet Hide&Seek che attacca l’IoT

Scoperta la botnet Hide&Seek che attacca l’IoT

I ricercatori Bitdefender hanno documentato negli ultimi mesi il propagarsi della botnet “Hide & Seek” (HNS) rivolta a device IoT, che – prima volta che viene osservato – sfrutta meccanismi peer to peer per comunicare e si diffonde con un meccanismo da worm, sfruttando le vulnerabilità del protocollo telnet.

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Sicurezza degli Endpoint: contenere i rischi, ridurre la superficie d’attacco

Sicurezza degli Endpoint: contenere i rischi, ridurre la superficie d’attacco

Oggi ogni organizzazione, di qualsiasi settore, dimensione e Paese di origine, deve confrontarsi con il rischio di un attacco cyber: spesso però l’azione difensiva è incerta e insufficiente. Consideriamo ad esempio qual è lo stato attuale di sicurezza degli endpoint, PC e notebook utilizzati in gran numero dai dipendenti e collaboratori dell’azienda. Sappiamo che possono essere il principale veicolo di attacchi estremamente diffusi come Phishing, malware e ransomware (secondo le più recenti indagini, quelli maggiormente osservati dalle aziende). Nel 2017 un esempio di un attacco di questo tipo è stato WannaCry, il cryptoworm che nel giro di pochi giorni si è propagato in 150 Paesi. Con misure difensive migliori sugli endpoint, l’emergenza WannaCry in molti casi avrebbe potuto essere evitata.

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2017, anno record per i data breach

2017, anno record per i data breach

Il 2017 è stato un anno record per quanto riguarda i data breaches: secondo l’ultima edizione del Breach Level Index (BLI), nel 2017 il numero di record di dati compromessi (per data breaches pubblici) è stato superiore ai 2,5 miliardi, in crescita dell’88% rispetto al 2016. L’unico anno in cui il numero è stato più alto è stato il 2013, ma lo abbiamo appreso solo 4 anni dopo, quanto nel 2017 Verizon ha confermato l’esposizione di tutti e 3 i miliardi di account degli utenti di Yahoo (relativamente al noto data breach del 2013).

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ISTR 23: gli ultimi trend nel panorama globale delle minacce cyber

ISTR 23: gli ultimi trend nel panorama globale delle minacce cyber

Mining di valute digitali come Monero, ransomware, attacchi mirati, sicurezza mobile, attacchi rivolti a terze parti vendor di software: di questo si è parlato molto negli ultimi mesi tra i professionisti della Cybersecurity, e questi sono anche i temi di cui parla l’ISTR 23 di Symantec, la pubblicazione annuale (l’Internet Security Threat Report del 2018) che fa il punto sui principali trend nel panorama infosec.

L’esplosione del Malicious Cryptomining o Cryptojacking (ne abbiamo parlato a inizio marzo in questo Post) ha dimostrato ancora una volta la capacità del cyber crime di utilizzare tecniche avanzate per individuare nuove fonti di guadagno: il rilevamento di “coin miners” su computer endpoint è aumentato dell’8.500 % nel 2017, Symantec ne ha individuati 1,7 milioni solo nel mese di dicembre.

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Al CYBERSECURITY SUMMIT 2018, il Cyber Risk della Supply Chain

Al CYBERSECURITY SUMMIT 2018, il Cyber Risk della Supply Chain

In un mondo sempre più globale e interconnesso, molti processi del business sono condivisi dalle aziende con la propria supply chain, fatta di terze parti come fornitori di prodotti, provider di servizi, distributori, contractor. Per la propria stessa sopravvivenza, le aziende si affidano a questi attori acquistando prodotti essenziali (come materie prime e semi-lavorati) o servizi indispensabili per la stessa continuità operativa (servizi di rete, software-as-a-service, cloud storage). Oggi la dipendenza sempre più stretta dalla propria supply chain obbliga le aziende a doverne considerare il rischio associato, la possibilità che un errore o un malfunzionamento originato dalle terze parti abbia ripercussione gravi sul proprio business.

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