Spesso succede che le aziende, preoccupate di “costruire le migliori difese” intorno ai confini della propria organizzazione, si dimentichino di confrontarsi con lo scenario reale delle minacce cyber presenti “dall’altra parte del muro”.
Come abbiamo visto di recente, dall’esperienza di vari data breach su larga scala (es. Target, Home Depot, Sony Pictures), gli hacker hanno potuto completare gli attacchi in totale tranquillità, sfruttando una posizione di vantaggio rispetto alle aziende colpite.
Questo succede perché gli attaccanti, dopo aver studiato il proprio target per lunghi periodi, riescono poi in pochi minuti ad entrare nella rete (come dimostrano diversi studi, ad esempio i Data Breach Investigations Report di Verizon). Invece le organizzazioni sotto attacco impiegano molti mesi a rilevare l’attività malevola, e diverse altre settimane per contenere l’attacco e ritornare alla situazione di partenza.
Per risolvere questa debolezza viene consigliata oggi una soluzione di Cyber Threat Intelligence (CTI) in grado di generare maggiore awareness sulle attività in corso e sui principali rischi.
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