Ripartenza post-Covid, quali rischi considerare

Ripartenza post-Covid, quali rischi considerare

Ripartenza post-Covid, quali rischi considerare

Durante la pandemia, le aziende hanno dovuto, da un giorno all’altro, ristrutturare la propria rete e i servizi per la sicurezza: questo inevitabilmente ha comportato varie lacune nelle misure e nelle policy, e di conseguenza un aumento dei rischi per le aziende di cadere vittima di attacchi cyber che nel frattempo crescevano in modo esponenziale.

Oggi stiamo tornando alla normalità, ma ancora molte persone lavorano da remoto, perché il problema è ora diventato quello di mantenere le distanze e rendere sicuri gli uffici. E’ quindi evidente a tutti che l’esperienza fatta è stata l’inizio di una nuova fase, o “nuova normalità”, in cui nessuno degli avanzamenti realizzati sul fronte dello smart working è messo in discussione, caso mai, quello che si cerca di fare, è di rimuovere i problemi di sicurezza che ancora permangono.

Il futuro non appare molto roseo in questo momento

Se non ci sarà un’ampia collaborazione a livello politico ed economico nel gestire le conseguenze della pandemia, nei prossimi 18 mesi aumenteranno sia le difficoltà economiche sia il malcontento sociale. E’ questa la conclusione del report “COVID-19 Risks Outlook: A Preliminary Mapping and Its Implications” pubblicato di recente dal World Economic Forum. Realizzato insieme a Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group, l’analisi si basa su considerazioni di 350 risk manager a cui è stato chiesto di valutare le prospettive per i prossimi 18 mesi e di classificare le maggiori preoccupazioni in termini di probabilità e conseguenze, sia per il pianeta sia per le attività economiche.

Secondo i due terzi degli intervistati, tra le principali preoccupazioni per l’economia viene indicata una “prolungata recessione globale”. Criticità importanti per quasi la metà del campione sono: i fallimenti aziendali, il consolidamento del settore, la mancata ripresa e l’interruzione delle catene di approvvigionamento. Sempre in cima alla lista dei temi da tener presenti per il prossimo futuro, i disordini geopolitici e le limitazioni più restrittive alla circolazione di persone e merci.

Considerata invece la spinta impressa alla digitalizzazione dell’economia nei mesi della pandemia, la conseguenza da tener presente è oggi una maggiore dipendenza dalla tecnologia, che si traduce in rischi più importanti per la cybersecurity. Gli attacchi cyber e l’utilizzo fraudolento di dati sono elencati tra i rischi più gravi da circa la metà dei risk manager, come pure eventuali guasti delle infrastrutture e delle reti informatiche.

rischi

Il Covid19 sta portando a un’esplosione nell’uso di tecnologie – dalle videoconferenze alle app di contact tracing – che potrebbero esacerbare alcuni problemi, come il digital divide nella popolazione, le violazioni della privacy, la disuguaglianza nelle possibilità di accesso a determinati servizi e nella disponibilità di competenze. Tutti aspetti di cui bisognerà valutare le conseguenze a lungo termine sulla società.

Cosa cambierà nei prossimi mesi? rischi e opportunità in un mondo post-Covid

La crisi ha messo in luce le debolezze della nostra società, ma è servita anche a scoprire alcuni punti di forza. Oggi abbiamo una comprensione più ampia e profonda del valore di servizi pubblici, al primo posto quelli sanitari. Se i modelli di consumo e di mobilità sono cambiati in poco tempo, è questo un segnale che una maggiore sostenibilità e un più rapido adattamento è raggiungibile, in un mondo sempre più complesso e caratterizzato da rischi crescenti, non solo di pandemie ma anche di cambiamento climatico. E la tecnologia ha dimostrato effettivamente di avere un enorme potere, di poter cambiare il modo di lavorare, di apprendere, di produrre e di prendersi cura delle persone. Se pensiamo a come far leva di quanto appreso da questa esperienza, potremo veramente costruire un mondo migliore.

Sempre il WEF ha riportato, in una pubblicazione separata (il report “Challenges and Opportunities in the Post-COVID-19 World”), una “collezione di proposte” (da parte di leader di pensiero, scienziati e ricercatori che costituiscono il Global Risks Advisory Board del WEB) su opportunità che potrebbero presentarsi per la realizzazione di un mondo più prospero, equo e sostenibile.  Quindi, con approfondimenti su tematiche come un supporto rinnovato a sistemi multilaterali, a una migliore integrazione tra le diverse regioni del mondo per rispondere alla disruption del commercio mondiale, alla possibilità di far partecipare singole città al disegno di agende globali su temi come innovazione e sostenibilità ambientale, alla possibilità di realizzare schemi assicurativi pubblici-privati a sostegno delle fasce sociali più deboli, al supporto da dare ai programmi per la risposta sanitari di problematiche come la salute mentale.

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“La crisi ha devastato vite e distrutto mezzi di sussistenza. Ha innescato una crisi economica con implicazioni di vasta portata e rivelato le inadeguatezze ereditate dal passato. … Abbiamo però un’opportunità unica di approfittare di questa crisi per agire in modo diverso e ricostruire economie migliori, più sostenibili, resilienti e inclusive” ha affermato Saadia Zahidi, Managing Director, World Economic Forum.

Peter Giger, Group Chief Risk Officer del Gruppo Zurich Insurance ha commentato: “Il Covid-19 ha dimostrato che è fondamentale tenere sotto controllo i rischi esistenziali e il climate change è uno di questi. Mentre riavviamo le nostre economie, i cambiamenti nel modo di lavorare e gli atteggiamenti nei confronti dei viaggi, spostamenti e consumi indicano modalità nuove per raggiungere un futuro più sostenibile e a basse emissioni di carbonio”.

John Doyle, President and CEO di Marsh, ha dichiarato: “Anche prima della crisi del COVID-19, le organizzazioni si trovavano ad affrontare un panorama di rischi globale altamente complesso e interconnesso. Dalle minacce informatiche alle supply chain al benessere dei loro colleghi, le aziende ora ripenseranno molte delle strutture su cui prima facevano affidamento”.

Quali saranno le priorità di sicurezza per la “nuova normalità” dei prossimi mesi?

Le organizzazioni devono colmare queste lacune e mettere in sicurezza le proprie reti, dai PC e dai cellulari dei dipendenti fino al data center aziendale, con un’architettura di sicurezza olistica, end-to-end. La diffusione del Covid-19 può anche essere in diminuzione, ma la pandemia hacker che ha scatenato è qui per rimanere. Tuttavia, con il giusto approccio alla sicurezza, possiamo evitare che gli attacchi provochino danni e disagi diffusi.

Affronteremo questa tema nel corso del “CYBERSECURITY SUMMIT LIVE 2020” del prossimo 7 luglio, Evento annuale di The Innovation Group su questi temi, che rinnova la partecipazione delle Istituzioni che si occupano della Cyber Defense nazionale e dei migliori Esperti italiani e internazionali, crea un’occasione unica di scambio di esperienze e di networking, per approfondire le esigenze emergenti di sicurezza, il nuovo panorama delle minacce, e per comprendere come abilitare un utilizzo più sicuro degli ambienti impattati dalle innovazioni digitali quali cloud, mobile, IoT, Industria 4.0, intelligenza artificiale.

Quest’anno il Summit sarà in Diretta Streaming.

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