Una pausa alla Cyber War arriva con dall’accordo di “non belligeranza” stretto di recente tra Russia e Cina. Come riporta un documento di 12 pagine pubblicato sul website del governo russo, i due paesi sono arrivati a un accordo che li obbliga a non condurre attacchi cyber uno contro l’altro. L’immagine che riportiamo mostra il Presidente russo Vladimir Putin mentre stringe la mano al Capo di Stato cinese Xi Jinping durante l’incontro al Cremlino lo scorso 8 maggio (fonte Wall Street Journal, foto Agence France-Presse/Getty Images).
La notizia oltre a mostrare l’intenzione di maggiore distensione nell’area asiatica, potrebbe segnare l’inizio di un’era di migliori relazioni tra le due nazioni. Saranno bandite attività cyber che potrebbero (riportiamo testualmente) “destabilize the internal political and socio-economic atmosphere”, “disturb the public order” or “interfere with the internal affairs of the state”. Inoltre i due Paesi si sono accordati per attività di infosharing tra le rispettive agenzie di contrasto al cyber crime, per favorire la sicurezza e la stabilità delle rispettive infrastrutture informatiche a livello nazionale.
L’accordo dimostra nella pratica che i timori sulle dimensioni del fenomeno sono finalmente arrivati ai livelli più alti delle diplomazie e della politica: l’impatto del cyber crime, un’industria che ha raggiunto a livello globale quella delle nazioni più avanzate, è tale da mettere in crisi anche le economie nazionali, in particolar modo per due aspetti:
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