Privacy: dalla fidelity card allo scaffale intelligente

Privacy: dalla fidelity card allo scaffale intelligente

Privacy: dalla fidelity card allo scaffale intelligente

Come comportarsi di fronte alle nuove tecnologie IoT?

Approfondimento a cura di: Anna Veltri, Consultant Colin & Partners

Un’azienda, leader nello sviluppo e nella innovazione di prodotti e servizi, ha lanciato un nuovo programma ‘smart’ dedicato alla grande distribuzione, definito quale sistema modulare che compatta gli ingombri del display a parità di spazio espositivo.

È una innovativa proposta per il retail che stravolge il modo di fare la spesa. Un nuovo applicativo tecnologico – basato su IoT – che si propone di “combattere” i nuovi e-commerce e di rilanciare i negozi fisici. La proposta avanzata permette di dotare i punti vendita di display espositivi intelligenti in grado di dialogare con gli smartphone degli utenti mentre fanno fisicamente la spesa nel negozio. Il software, installato nei display, si integra all’app del retailer e permette la comunicazione con i devices mobili dei clienti tramite apparati che comunicano via bluetooth (Beacon) e si comportano come un GPS. I sistemi Beacon, in particolare, riescono a creare una navigazione “indoor” che permette l’interazione con i dispositivi mobili dei clienti inviando ed acquisendo precise informazioni.

Il cliente che entra nel supermercato, attivando il bluetooth del proprio smartphone, viene subito intercettato dai display i quali gli inviano notifiche push. In questo modo egli può riceve immediatamente sul proprio cellulare notifiche di benvenuto, coupon, istruzioni di supporto per l’uso del prodotto da acquistare, promozioni, volantini, inviti a partecipare a ricerche di mercato, etc.

Un innovativo strumento di Marketing avanzato che, sulla base di una analisi dei big data e di una clusterizzazione dei profili, può proporre iniziative realizzate e calibrate su una specifica persona che entra nel supermercato con l’intenzione di fare la spesa. In particolare il sistema permette di classificare i clienti in segmenti molto particolareggiati ed inviare loro informazioni di marketing veramente specifiche.

Lo “Smart Customer” è servito! I vantaggi per il venditore sono ovvi: tra i tanti, per quel che in questa sede interessa, ricordo i seguenti:

  1. Permette di trasformare il display da passivo a interattivo e dialogare direttamente con il cliente, domandargli preferenze, gusti e avvisarlo di una data promozione, etc.
  2. Dà la possibilità di integrare il display con sistemi di Proximity Marketing capaci di attivarsi appena il cliente si avvicina al display e sincronizzarsi con il dispositivo più vicino.
  3. Permette di recuperare gli spazi all’interno del supermercato sia in orizzontale sia in verticale.
  4. Recuperare gli analytics che rilevano il movimento nel punto vendita in termini di accessi di clienti. In altre parole il display dice al commerciante chi sono i consumatori che entrano nel negozio, i loro gusti e quali sono le aree più o meno visitate del layout merceologico.

Ma come si applica la privacy a strumenti così innovativi?

Come al solito la legislazione rimane sempre indietro. Ad oggi non esistono provvedimenti specifici sul punto, ma occorre iniziare ad applicare il nuovo Regolamento Generale sulla protezione dei dati n. 2016/679, pubblicato lo scorso 5 maggio ’16, ed ovviamente il D.lgs. 196 del 2003 e s.m.i., nonché i provvedimenti del Garante per la protezione dei dati personali come:

  • Il provvedimento generale del 24 febbraio 2005 titolato ‘Fidelity card’ e garanzie per i consumatori. Le regole del Garante per i programmi di fidelizzazione;
  • Le linee guida in materia di trattamento di dati personali per profilazione on line del 19 marzo 2015;
  • Le indicazioni del Garante per proteggere la privacy su smartphone e tablet, etc.

In generale, per quel che possiamo suggerire a chi applica ed usa tali sistemi, sono da tenere presenti le seguenti raccomandazioni:

  1. Predisporre adeguate privacy policy;
  2. Rilasciare l’informativa al trattamento del dato con riferimento alle finalità sottese al trattamento;
  3. Acquisire dei singoli consensi, soprattutto per la profilazione;
  4. Predisporre idonee misure di sicurezza;
  5. Rispettare i termini di conservazione del dato che dovranno essere stabiliti in base allo scopo dell’uso ed alla rilevanza dei dati;
  6. Predisporre idonei meccanismi di cancellazione del dato una volta raggiunto lo scopo per il quale è stato raccolto, nonché di meccanismi che consentano all’utente di recuperare i propri dati prima della cancellazione;
  7. Rispettare l’obbligo di notificazione del trattamento di profilazione al Garante; etc.

Infine, si indicano alcune best practices da seguire nello sviluppo e vendita del suddetto strumento e della relativa applicazione adattata allo stesso.

  1. Impiego di dati identificativi non persistenti in modo da ridurre il rischio di tracciamenti degli utenti per tempi indefiniti.
  2. Impiego di icone “user friendly” per segnalare che specifici trattamenti di dati sono in corso.
  3. Creazione di una efficace assistenza all’utente mediante la designazione di punti di contatto che consentano agli utenti di risolvere in modo rapido problemi legati al trattamento di dati personali da parte dei display e delle applicazioni installate.

Dott.ssa Anna Veltri, Consultant Colin & Partners