Lavoro Ibrido, migliorare la sicurezza

Lavoro Ibrido, migliorare la sicurezza

Lavoro Ibrido, migliorare la sicurezza

In un anno e mezzo di restrizioni legate alla pandemia Covid19, molti sono passati prima al Remote Working e successivamente all’Hybrid Working, ossia, a un mix di attività svolte in presenza fisica e in connessione da remoto (Lavoro Ibrido).
Dalle ultime rilevazioni è emerso che le aziende continueranno anche in futuro a lavorare in modo ibrido. Secondo Gartner, ad esempio, quasi la metà (48%) dei dipendenti lavorerà da remoto, almeno una parte del tempo, nel mondo post-pandemico, rispetto al solo 30% prima della pandemia.

I dati pubblicati da Microsoft, mettendo a confronto la situazione di febbraio 2021 con quella di un anno prima (nella ricerca “The Next Great Disruption Is Hybrid Work—Are We Ready?”), mostrano che l’utilizzo dei suoi strumenti di collaborazione è in continua crescita:

  • Il tempo speso in meeting su Microsoft Teams è più che raddoppiato
  • La durata media dei meeting è aumentata di 10 minuti (passando da 35 a 45 minuti)
  • L’utente medio di Teams ha inviato il 45% in più di chat settimanali e il 42% in più di al di fuori dell’orario di lavoro
  • Il numero di email inviate è aumentato di 40 miliardi.

La ricerca ha segnalato inoltre che questa grande mole di scambi comunicativi non è stata né strutturata né pianificata. Ad esempio, il 62% delle chiamate e delle riunioni non erano state programmate.

lavoro

La situazione è quindi quella di un’attività comunicativa molto più intensa rispetto al passato, che non subirà modifiche nel post pandemia. Per i lavoratori comincia a diventare difficile mantenere questi ritmi: basti pensare che il 50% delle persone risponde alle chat di Teams entro cinque minuti o meno, un tempo di risposta che non è cambiato da un anno all’altro.

Nel prossimo futuro vedremo le conseguenze del Lavoro Ibrido

Se quindi il Lavoro del Futuro vedrà un merge sempre più ampio di attività svolte in presenza fisica e in collegamento da remoto, o presenza virtuale, è chiaro che le aziende devono puntare ad armonizzare il tutto in modo da ottenere solo il meglio (non il peggio) dei due mondi.

Al momento le statistiche riportate da Microsoft dicono che

  • Il 66% delle aziende sta pensando a come ridisegnare gli spazi per favorire l’Hybrid Work
  • Il 73% dei dipendenti richiede più opzioni di Flexible Work
  • Il 67% dei dipendenti richiede più tempo per lavoro o collaborazione in presenza nel Post pandemia.

Lavoro

Mentre le aziende si avviano verso questa trasformazione, andranno risolti molti aspetti legati a processi e organizzazione. In aggiunta, poiché le aziende sono passate, da un giorno all’altro, al lavoro da casa, c’è stato poco tempo per prepararsi e soprattutto per disegnare opportune misure di sicurezza, messe in secondo piano rispetto all’emergenza che veniva affrontata.

Cosa servirà per mettere in sicurezza il Lavoro Ibrido

Le aziende dovrebbero già oggi considerare come sono cambiate le infrastrutture e il trattamento dei dati, e cosa servirebbe per riportare tutto in sicurezza.

Diversi aspetti hanno aumentato la vulnerabilità dei sistemi e la scarsa protezione dei dati: un utilizzo molto più ampio di dispositivi personali, l’esposizione a connessioni internet non protette, la mancanza di procedure di salvataggio dei dati e di ripristino.

Secondo il vendor di cybersecurity D-Link sono 4 le aree chiave a cui prestare attenzione, mentre la pandemia continua e l’hybrid working diventa la “nuova normalità”.

#1 – Aggiornare la data security policy per l’hybrid working

La sicurezza sul posto di lavoro era una preoccupazione chiave prima della pandemia. In questo contesto, interi team hanno beneficiato dell’uso di una sola rete e di un approccio più unificato alle best practice di sicurezza. È essenziale, sia per il Management che per i team IT, sviluppare policy di sicurezza aggiornate che riflettano la nuova realtà della vita lavorativa.

#2 – Regolamentare l’uso dei dispositivi personali

I dipendenti non dovrebbero fare affidamento sui loro dispositivi personali per lavorare, soprattutto perché questi non saranno necessariamente impostati per far fronte al rischio informatico legato al business, dagli importanti aggiornamenti dei sistemi, all’utilizzo di firewall e VPN di qualità.

#3 – Valutare le configurazioni domestiche e dotare il personale degli strumenti adatti

Un punto cruciale per stabilire una migliore configurazione di sicurezza è valutare l’attrezzatura già presente. Controllare quindi la capacità di funzionamento delle attrezzature chiave, compresi i router, l’IoT e altri dispositivi, è importante per evitare vulnerabilità.

Le aziende dovrebbero considerare di equipaggiare i team con l’ultimo Wi-Fi 6 per aumentare la velocità e la portata, o con i router 4G/5G che offrono una larghezza di banda indipendente dalla rete di casa, o in alternativa con un router VPN che offre una connessione sicura e privata da casa a una rete d’ufficio. L’aggiornamento dei router per migliorare la sicurezza crea un modo più sicuro per le persone di connettersi.

#4 – Educare il personale sui rischi e sull’importanza della segnalazione 

Una volta che una nuova policy di sicurezza è stata implementata, e le vulnerabilità presentate dai dispositivi esistenti valutate e risolte, un’azione importante è quella di formare i dipendenti su come possono sostenere la sicurezza e il loro ruolo all’interno dell’azienda. Un aspetto chiave è la segnalazione tempestiva dei problemi e delle e-mail di phishing in arrivo. Ogni dipendente deve essere consapevole del proprio ruolo nella salvaguardia dai rischi e della responsabilità del management di educarli all’approccio corretto e di controllarli per assicurare la conformità.

Seguendo queste raccomandazioni, dopo un lungo periodo di adattamento al remote working, le aziende potranno riequilibrare la sicurezza del lavoro nel momento in cui si torna in ufficio, ma le persone vogliono mantenere la propria flessibilità. Come dall’inizio della pandemia, la tecnologia continua a giocare un ruolo centrale nel modo in cui si sviluppa il futuro del lavoro.

A cura di:

Elena Vaciago, @evaciago