Le minacce cyber nei confronti dei dati di pagamento continuano ad aumentare così come i rischi di frode in questo ambito. Secondo il Report DBIR 2020 di Verizon, 9 violazioni su 10 hanno finalità economiche e se si considera ad esempio il settore della vendita a dettaglio, il 99% degli incidenti di sicurezza mira all’acquisizione di dati di pagamento. Una violazione della sicurezza per i dati dei pagamenti può avere un impatto temporaneo o duraturo su molteplici aspetti, influenzando notevolmente il business di un’azienda, mettendo in crisi le vendite, oltre che la reputazione e il valore delle azioni. Ciò nonostante, sono sempre meno le aziende con una comprovata capacità di sostenere la conformità al PCI DSS per quanto riguarda i dati sui pagamenti.
È questa la conclusione del Payment Security Report 2020 appena pubblicato da Verizon Business, secondo cui le organizzazioni globali “continuano a mettere a rischio i dati delle carte di credito dei propri clienti” nei pagamenti elettronici e ciò accade “a causa della mancanza di una strategia a lungo termine per la sicurezza dei pagamenti e della difficoltà di esecuzione”.
L’analisi ha valutato le aziende in base alla conformità allo standard PCI DSS, e il risultato è che solo il 27,9% delle organizzazioni aveva raggiunto il 100% di conformità. Si conferma così un trend di costante peggioramento, un calo di 8,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente, in quanto l’analoga analisi dell’anno scorso aveva rilevato che nel 2018 il 36,7% delle organizzazioni aveva la piena conformità PCI DSS.
La piena conformità PCI DSS si ottiene soddisfacendo questi 12 requisiti:
- Protezione del sistema con i firewall
- Configurazione di password e impostazioni
- Protezione dei dati archiviati per i titolari di carta
- Crittografia della trasmissione dei dati dei titolari di carta su reti pubbliche aperte
- Utilizzo di software antivirus aggiornato
- Gestione regolare delle patch ai sistemi
- Limiti l’accesso ai dati dei titolari di carta secondo esigenze aziendali
- Assegnazione di un ID univoco a ogni persona con accesso al computer
- Limiti all’accesso fisico al posto di lavoro e ai dati dei titolari di carta
- Registrazione e gestione dei registri
- Scansioni di vulnerabilità e test di penetrazione
- Documentazione, security policy e risk assessment.
La figura successiva mostra i risultati della Full Compliance al PCI DSS negli ultimi 5 anni: si osservano così alcune best practice.
- Il requisito 7 (Accessi ristretti ai dati) è quello che mostra le performance migliori in termini di compliance
- A seguire, il requisito 5 (protezione antimalware), ha un buon risultato, anche se con una tendenza al peggioramento.
Dove invece si osservano i maggiori problemi è per
- Requisito 11 (Test security systems and processes)
- Requisito 12 (Security policies and management)
- Requisito 6 (Develop and maintain secure systems).
Altri risultati che emergono da report di Verizon sono:
- Le organizzazioni hanno difficoltà a mantenere risorse qualificate come i Chief Information Security Officer (CISO);
- Solo il 51,9% effettua test come VA/PT su questi dati (un dato che tra l’altro peggiora negli anni, era il 68,8% 5 anni fa);
- La protezione perimetrale (che per il totale delle aziende è svolta secondo lo standard PCI DSS dal 68,8% delle aziende) nel mondo finanziario sale al 70,6% degli istituti.
Sempre secondo l’analisi, i problemi all’origine della cattiva compliance sarebbero 7:
- Leadership inadeguata (ad esempio linee di reporting errate, mancanza di autorità per l’esecuzione, mancanza di struttura di guida, mancanza di focalizzazione, errate priorità e obiettivi, processi troppo tecnici o tattici, mancanza di continuità nelle responsabilità assegnate)
- Non riuscire a garantire il supporto strategico (i CISO dovrebbero migliorare nel Reporting al CDA per spiegare come sicurezza e conformità dei dati genino valore per l’organizzazione)
- Ridotta disponibilità di risorse (mancanza di persone con competenze adeguate, soprattutto per mancanza di fondi, spesi piuttosto per aggiornare tecnologie obsolete)
- Mancanza di un solido design strategico (incapacità di designare responsabilità, autorità e capacità da eseguire in tutta l’organizzazione)
- Insufficiente capacità di esecuzione della strategia (servirebbe aver definito un modello operativo di sicurezza, una gestione e supervisione adeguate, un monitoraggio dell’esecuzione della strategia)
- Scarsa maturità del processo, assenza di un miglioramento continuo
- Vincoli di comunicazione e culturali: una strategia di sicurezza e conformità dei dati fallisce se la comunicazione tra le parti interessate non viene rafforzata.
In aggiunta, le aziende dovrebbero considerare maggiormente quelli che sono i principi generali di una buona Data Protection, così come si sono oramai consolidati nel settore, grazie anche agli sforzi a livello di standard e norme (basti pensare all’enorme impatto che ha avuto in questo senso il GDPR).
La data security è sicuramente un problema complesso, ma che può essere risolto, se si individuano tutti gli snodi e i punti critici nelle relazioni tra le diverse parti che servono a costruire e a mantenere nel tempo un programma di data security efficace.
Emergono in conclusione una serie di principi generali (di buon senso) da tener presenti in questo percorso:
- Il successo di un programma di Data Security dipende dal disegno generale, non dalla fortuna
- I controlli devono essere efficaci, non solo “presenti”
- I controlli non funzionano isolati: devono avere dipendenze e interagire con sistemi di controllo più ampi
- I controlli devono essere sostenibili, quindi concepiti in un sistema che si sostiene
- Serve individuare e riportare gli indicatori di performance operativa
- Servono input, attività e output che siano consistenti e predicibili, in modo da avere un monitoraggio in tempi conformi, una prevenzione efficace, la possibilità di correggere eventuali errori di performance
- Serve anche un processo di miglioramento continuativo, in modo da poter arrivare a raggiungere un modello target adeguato e maturo.
Accedi al Report completo Payment Security Report 2020.